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Gli atleti della regione
all'O-ringen 2000




Giovedì 20 luglio 2000
Ore 17.45: si parte. Con il furgone "Tourneo" giallo del CUS Trieste, caricato all'inverosimile con tutto l'occorrente per tre settimane di sopravvivenza nonché tre biciclette, si copre la distanza da Trieste fino a Hallsberg, in Svezia in 27 ore! I 7 fortunati sono (da sinistra): Donatella Vecchies, Pierluigi Pellizzer, Igor Simonic, Andrea Foschian, Federica Sancin, Luca Folin, Nicola Marino.
Venerdì 21 luglio
ore 20.00: siamo alla scuola di Hallsberg. Un giretto al centro gare per il ritiro dei pettorali e poi in stanza con i sacchi a pelo, in un'aula del ginnasio locale. Ci raggiunge, di ritorno dall'allenamento, Marco Seppi.

Sabato 22 luglio
Dopo una poderosa colazione, allenamento verso Somehult e nuotatina al vicino lago Sottern.
Domenica 23 luglio
Si parte per Laxå dove ci aspetta la gara a lunga distanza. L'organizzazione è grandiosa: un'immensa ed efficiente zona gara per 13.000 atleti. Sotto una pioggerellina insistente impariamo a nostre spese cosa vuol dire gareggiare in Svezia, tra fango e paludi. Imponente l'arrivo di 350 metri con 6 corsie d'arrivo contornate di pubblico esultante. Devastanti i ponti in legno creati per permettere al pubblico di attraversare le corsie.
Lunedì 24 luglio
Seconda tappa ad Askersund, una corta distanza. Ancora pioggia e fango ma forse un po' di meno rispetto a ieri. Alla fine della gara provo la doccia locale: un grande prato circondato da un telone nero pieno di gente che si cambia. Un tubo con le doccette e tutti sotto l'acqua calda mista al vento ed alla pioggia fredda. Finita la doccia si ritorna nel fango per cambiarsi.
Martedì 25 luglio
Terza tappa ad Ånnaboda a 50 km dal centro gare. Ancora pioggia e fango a volontà. Nell'area di gara ci sono ampie zone dove non trovi nulla di umano, niente strade o sentieri, solo laghetti, paludi e bosco. Su questa carta l'azimut è d'obbligo: i riferimenti sono pochi e devi essere veramente concentrato per riconoscerli. All'arrivo, gli atleti giungono completamente marroni dal fango. La zona dell'arrivo è un immenso lago melmoso.
Mercoledì 26 luglio
Giorno di riposo all'O-Ringen: decidiamo per una gita a Stoccolma, ovviamente sotto la pioggia.

Giovedì 27 luglio
Quarta tappa, Hallsberg, a 20 minuti dai nostri alloggi. Ci attende il solito mare di fango mentre la pioggia insistente continua a cadere. Tornati nelle nostre stanze, ci vietano di lavare gli indumenti nei lavandini: il troppo fango ha intasato tutti gli scarichi.
Venerdì 28 luglio
Quinta ed ultima tappa, ancora ad Hallsberg. Il fango all'arrivo è pesantissimo dopo il passaggio dei 13.000 concorrenti di ieri, ma oggi splende finalmente il sole: l'O-Ringen ha tutto un altro aspetto. Sono più vividi i colori della gente e delle innumerevoli tende. Alla sera tutti in festa nel piazzale della scuola mentre viene preso d'assalto il tendone della Silva che propone i saldi di fine O-Ringen.


Sabato 29 luglio
Smobilitazione generale. Dopo l'ultima super colazione svedese, impacchettiamo le nostre cose e partiamo per una più riposante vacanza in Norvegia, speranzosi di incontrare un po' di umidità in meno.
Sebbene non nelle condizioni migliori, possiamo raccontare ai nostri nipotini: all'O-ringen 2000 c'eravamo anche noi!

 


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