Iris ai mondiali di mtbo, il racconto

Il racconto di chi c’era e ha vissuto in prima persona, sia come tecnico sia come mamma, l’avventura di Iris a questo mondiale finlandese.

Un mondiale leggermente ridotto per la situazione covid, qualche nazione assente (Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Australia, Ungheria, Slovenia) e qualche paese con numero contenuto di partecipanti per gli alti costi da sostenere. Il mondiale si è svolto interamente dentro una bolla dedicata agli atleti presso il centro sportivo di Kuortane 350 km circa a nord di Helsinki. Solo i team leader potevano uscire dalla bolla per eventuali acquisti e le squadre per allenamenti e gare. Si inizia con due giornate di Model Event e questo ci ha permesso di prendere confidenza coi terreni e la cartografia, visto che per la questione tamponi siamo dovuti salire in anticipo è stato un bene poter godere del privilegio di andare in carta, altrimenti saremmo stati impreparati. I terreni erano caratterizzati da una rete di sentieri di tutte le tipologie e abbiamo sostanzialmente corso in due zone con caratteristiche diverse, Mass Start e Long distance in  zone boschive di conifere con numerose paludi, abbastanza pianeggianti con sentieri di buona percorribilità, a volte convenivano I tagli che erano permessi. Middle e Sprint si sono corse su terreni completamente atipici per noi, con rocce affioranti, zone sabbiose e dislivelli minimi però concentrati in salite ripidissime dove necessariamente bisognava scendere spingere la bici; una rete di sentieri fittissima e questo confondeva molto nella lettura ad alta velocità.

Iris ha corso la sua prima mass start in assoluto, la formula è abbastanza particolare e molto si gioca sulla strategia. Cercando di rimanere attaccata al gruppo delle prime ha lasciato per strada una lanterna ad un forking e poi ha fatto anche un grosso errore di direzione, quindi era amareggiata per il risultato, ma sostanzialmente la delusione è passata  presto e c’era la voglia di affrontare al meglio la Sprint del giorno successivo.

La domenica con una giornata splendida c’è stata la Sprint a Seinäjoki, forse la gara più azzeccata dal tracciatore, Iris ha fatto una buona prova e non ha nulla da rimproverarsi, il ritmo sostenuto e piccoli errori ci possono stare, il dodicesimo posto lusinghiero. Buona parte della gara, più del 70% era in bosco, il resto in paese.

La middle del lunedì è stata una prova da cardiopalma, soprattutto per chi l’aspettava al traguardo davanti alla diretta televisiva Nazionale organizzata benissimo, con i cameramen che inseguivano gli atleti di punta delle varie categorie. Veramente un lavoro apprezzato e ben svolto. Appena iniziata la diretta hanno subito cominciato a parlare di Iris che era partita verso la fine della griglia e stava dimostrando di avere una bella marcia, i gps sono stati su di lei fino al traguardo con il commento del cronista che continuava a nominarla e la mamma che perdeva un anno di vita a ogni curva e bivio, fino all’errore fatale con la dimenticanza della undicesima lanterna. Al traguardo uno sprint incredibile per superare la ragazza a pari merito con lei e finisce la gara con il secondo posto provvisorio. Purtroppo ci si accorge che ha saltato la lanterna numero 11, aggiungendo al suo tempo finale i minuti necessari per raggiungere la 11 avrebbe raccolto un piazzamento ampiamente nei dieci. L’amarezza e la delusione è rimasta a Iris per tutta la giornata.

La mattina prima della Long c’era molta tensione dovuta al peso dei PM dei giorni precedenti. Una bella partenza che la porta subito in testa, poi una scelta discutibile alla seconda, un taglio di sentiero nel bosco fitto, e la compromissione della gara con un errore di oltre 6 minuti. Dopodiché una prova in crescendo che le ha fatto riguadagnare sette posizioni, dei parziali buonissimi anche nelle scelte lunghe, con split sempre nelle prime cinque. Diciannovesima alla fine, a un solo secondo dal diciottesimo.

Quindi in bilancio tutto sommato positivo, da vedere come un tassello per il futuro mosaico. Devo evidenziare che Iris non è andata al mondiale per partecipare e non ha mai corso in sicurezza, ha sempre rischiato e condotto le prove al massimo pagando poi, magari, in lucidità. Sapeva di non poter vincere però voleva assolutamente provare a tirare fuori tutto quello che aveva, sicuramente ha preso confidenza delle sue potenzialità fisiche e, speriamo, che nel futuro sappia abbinarle bene con la lettura della carta.”

Fin qui il racconto esauriente di Clizia, aggiungiamo che Iris era una delle più giovani partecipanti a questi mondiali, dove ha dimostrato di essere vicina, ciclisticamente, alle migliori. Gli errori ci stanno, specialmente quando si gareggia sui propri limiti, e già possiamo affermare che agli avvenimenti internazionali previsti nei prossimi anni Iris sarà tra le protagoniste.